
1. World Painted Blood
2. Unit 731
3. Snuff
4. Beauty Through Order
5. Hate Worldwide
6. Public Display of Dismemberment
7. Human Strain
8. Americon
9. Psychopathy Red
10. Playing With Dolls
11. Not of This God
Avevo il sentore che potesse essere un gran brutto album.
Avevo paura che sarebbe stata la certificazione ufficiale di una irreversibile crisi creativa del più grande gruppo thrash della storia.
Avevo il terrore che avrebbe decretato la fine dei leggendari Slayer.
Uhm... 'spetta, cos'altro avevo?

Ah, già

Avevo perfettamente ragione.
Prima di tutto, due parole sulla produzione. Anzi, qualcuna di più: chi ha prodotto, registrato, mixato, spazzato il pavimento dello studio di registrazione, chiunque insomma abbia avuto minimamente a che fare con la realizzazione tecnica di questo disco dovrebbe essere impiccato per le palle. Via, non facciamo i maschilisti: eventuali donne dovrebbero essere impalate dal davanti.
Le chitarre sono semplicemente ignobili: mosce, brutte, smorte, non si possono sentire. Anche la batteria è una bella merda: i piatti lasciano una specie di "nebbia" sonora fastidiosissima dopo ogni colpo, la cassa la si può giusto intuire. Registrazione priva di profondità, piatta come un'asse da stiro.
Veniamo ai contenuti. Ovvero, al nulla.
Ora, io mica mi aspettavo che gli Slayer sapessero ricreare il clima dei loro capolavori; lo so, non ci sono più le Stagioni nell'Abisso di una volta, e con il riscaldamento globale le precipitazioni ematiche sono sempre più rare. Ma pensavo fosse lecito sperare in qualcosa all'altezza del buon God Hates Us All, se non dell'ottimo (e ingiustamente negletto) Diabolus In Musica. Insomma, era troppo chiedere un pelino di SONGWRITING? Sì, era troppo.
I riffs sono meno che elementari, tre note buttate là alla come viene purché suonate veloce. Poi ovviamente ci sono i rallentamenti scapoccioni, nei quali si trovano riffs più complessi, composti di addirittura quattro/cinque note variamente scozzate tra loro. Insomma, creatività a manetta.
Non contento, il buon Kerry ci mette il carico a coppe facendoci dono di alcuni tra gli assoli più abietti della sua lunga carriera di massacratore di corde. Non solo fanno caa' di per loro; ma ogni tanto (beh, ogni spesso) King si addormenta sullo whawha, ed il già terribile solo entra in modalità "gatto stretto all'uscio", facendosi insostenibile.
Ma non è solo questo, è proprio... un qualcosa di generale... come ve lo spiego?
Allora, prendete una fiammante Ferrari del 1986. Fatele macinare un botto di chilometri a tutta velocità per 23 anni. Ovviamente ci sarà da fare un po' di manutenzione, ci saranno da sostituire diversi pezzi usurati: chessò, un parabrezza crepato, un pistone deformato, una cinghia di trasmissione logora, uno sportello ammaccato... Però, i pezzi che sostituite non buttateli via: metteteli da una parte, a portata di mano. Poi, nel novembre 2009, riprendete quei pezzi di scarto e riassemblateli. Cosa verrà fuori, un'altra fiammante Ferrari? No, verrà fuori un troiaio di carretta.
Ecco, sostituite il ferrarino dell'86 di cui sopra con Reign In Blood, e forse avrete capito cosa intendo.
A parte la copertina, c'è qualcosa che si salva in 'sto disco? Incredibile dictu, qualcosa sì.
La voce di Araya non è affatto male, bella sonora e aggressiva. Fa un po' tenerezza in qualche punto, in cui si sforza di beccare le note, alla Petrozza. A volte ci riesce, a volte no. Però il problema di questo album non è certo la prestazione vocale.
Si salvano pure un paio di canzoni, le meno "da Slayer" e più particolari del disco. Human Strain è un pezzo lento con un'atmosfera malata un po' alla Dead Skin Mask; Americon... è talmente fuori dai loro schemi che la posso solo definire la versione slayeriana di My Sharona

Le tre (toh, due e mezzo) tracce summenzionate sono la dimostrazione che, se solo gli Slayer avessero osato distaccarsi dal loro trito e ritrito cliché e cercato di fare qualcosa di più audace e ragionato, forse avrebbero potuto sfornare un disco quanto meno dignitoso. Invece si sono intestarditi sul voler far piovere di nuovo sangue, ed hanno definitivamente dimostrato (per la seconda volta consecutiva) di non aver più niente da dire.
Pensione?